Gli accessori che trasformano il tuo tavolo da GDR
Un dado inciso, una mappa fatta a mano, un suono nel momento giusto. Ti racconto quali accessori uso per trasformare una sessione di gioco in un’esperienza memorabile.
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Gli accessori che trasformano il tuo tavolo da GDR
Perché non è solo un gioco, è un'esperienza.
Ogni volta che preparo una sessione di gioco di ruolo – che sia un'avventura one-shot per una serata o una campagna che prosegue da mesi – non mi limito mai alla sola narrazione. Per me, l’atmosfera fa parte del sistema.
È un linguaggio silenzioso, fatto di materiali, suoni, oggetti.
Negli anni, ho sperimentato e costruito tanti accessori per le mie sessioni, spesso a mano, nel mio laboratorio. Alcuni li ho stampati in 3D, altri li ho tagliati a laser o disegnati su misura. Altri ancora sono nati da idee trovate online e adattate alla mia sensibilità. In questo articolo ti condivido quelli che, secondo me, fanno davvero la differenza.
🎲 Dadi che raccontano qualcosa
Certo, servono a tirare un numero. Ma sono anche un gesto.
Quando un giocatore prende in mano un dado di metallo, o uno inciso con un simbolo personale, quel tiro conta di più.
Io amo creare dadi con materiali alternativi, o realizzare scatole personalizzate che li custodiscano come reliquie.
Se non vuoi personalizzarli da zero, in commercio trovi:
dadi in metallo, legno, resina;
set ispirati a personaggi o ambientazioni;
dadi tematici con simboli, colori o texture incise.
Ogni gruppo ha bisogno dei propri dadi “totem”.
E ogni dado ha il suo momento.
🗺️ Mappe che si possono toccare (o montare)
Niente immerge come vedere davvero dove si è.
Le mappe stampate o disegnate a mano sono un ottimo punto di partenza, ma quando possibile cerco di creare:
scenari modulari stampati in 3D o tagliati a laser;
tiles magnetici per ambienti mutevoli;
plance componibili da assemblare in tempo reale.
Per chi ha meno tempo, ci sono software fantastici come Inkarnate, Dungeon Scrawl o Owlbear Rodeo, ma la soddisfazione di far muovere miniature su una taverna incisa su legno ha un altro peso al tavolo.
🔉 Colonna sonora, ma ben dosata
Uso la musica con parsimonia.
Una playlist in sottofondo, o un effetto sonoro strategico, può far tremare il tavolo.
Nei momenti chiave preparo in anticipo:
brani senza parole, su Spotify o SoundCloud;
rumori d’ambiente da ambient-mixer.com o Syrinscape;
voci registrate (da me o da amici!) da far partire come messaggi misteriosi.
Evito il loop continuo. Preferisco pochi momenti ben pensati, come un’ombra che passa sul muro: si nota di più.
📚 Manuali, quaderni, grimori
Ho sempre un debole per i manuali scritti bene. Ma oltre alle regole, sul mio tavolo si trovano:
quaderni artigianali con copertina incisa e fogli rilegati;
schede stampate su carta ruvida, magari brunita al tè;
inserti narrativi che sembrano strappati da un diario.
Spesso realizzo tutto questo da me, nel mio laboratorio.
Un oggetto ben fatto vale più di dieci minuti di spiegazione.
🧰 Il tocco personale
Quello che consiglio sempre è: non cercare il meglio, cerca ciò che parla il tuo linguaggio.
Un semplice totem fatto con un pezzo di corda e una moneta.
Una pergamena scritta a mano con inchiostro e sigillo.
Un contenitore per i dadi stampato in 3D e dipinto con pazienza.
Non servono grandi spese: servono intenzione e cura.
Gli accessori che porto al tavolo non servono solo a “decorare”: rendono il gioco più profondo, perché creano un ponte tra ciò che immaginiamo e ciò che tocchiamo.
E quel ponte è il cuore del gioco.




