Organizzare bene una sessione Tempi, struttura e partecipazione: come progetto esperienze efficaci

Una sessione ben riuscita non è solo questione di contenuti: contano anche il ritmo, il momento in cui si propone e il modo in cui si fa partecipare il gruppo. Ecco come progetto le mie attività, passo dopo passo.

Marco Bacceli

6/1/20252 min leggere

Organizzare bene una sessione

Tempi, struttura e partecipazione: quello che ho imparato progettando formazione

Quando progetto una sessione formativa — che sia con studenti, colleghi o in azienda — una delle prime domande che mi faccio è:
quando è il momento giusto per proporla?

Sembra banale, ma non lo è affatto.
Nel tempo ho scoperto che la tempistica è una leva potentissima: può fare la differenza tra una giornata riuscita e una che non lascia traccia.

Quando proporre la prossima sessione?

Ci sono due momenti che funzionano bene, e che cerco di sfruttare in modo complementare.

🔹 Subito dopo la sessione precedente, quando i contenuti sono ancora vivi nella memoria e l’energia è alta. È il momento giusto per:

  • raccogliere feedback caldi;

  • capire cosa ha funzionato;

  • fare piccoli aggiustamenti in corsa.

🔹 Poco prima della successiva, quando serve rilanciare l’interesse e mantenere il filo.
Spesso in questi giorni preparo materiali leggeri: promemoria, anteprime, un breve “save the date”. Anche un semplice messaggio ben costruito può tenere il gruppo agganciato.

Nel mio lavoro, alterno questi due momenti: chiudo ogni attività con uno sguardo al futuro, e riapro la successiva facendo leva su ciò che è rimasto.

Come strutturo i contenuti

Ogni sessione ha la sua struttura, ma ci sono alcuni elementi fissi che non mancano mai.

🧭 Inizio con un piccolo recap
Un collegamento diretto alla volta precedente. A volte basta una frase, un oggetto simbolico, un’immagine. Ma aiuta a dare continuità, e a non ripartire da zero ogni volta.

🎯 Dichiaro gli obiettivi del giorno
Non servono slide. Basta dire:
“Oggi esploriamo tre idee chiave”
oppure
“Ci concentriamo su un esercizio centrale, poi lo mettiamo in pratica”.

📦 Segmento i contenuti
Ogni blocco ha un tema chiaro e un ritmo.
Mi capita spesso di alternare:

  • momenti brevi di spiegazione;

  • esercizi pratici o attività ludiche;

  • pause di riflessione o confronto.

🎤 Lascio spazio alle domande
Sembra scontato, ma non lo è.
Spesso la parte più ricca di una sessione nasce dopo la fine ufficiale, quando qualcuno si ferma a fare una domanda in più. Cerco di anticipare quei momenti, inserendo fin da subito spazi di scambio.

Attività che stimolano la partecipazione

Nessuno impara davvero se non si sente coinvolto.
Per questo, la progettazione delle attività è per me una parte centrale.
Mi chiedo sempre: “Cosa posso fare per farli partecipare davvero?”

🎲 Discussioni in piccoli gruppi
Funzionano sempre. Danno spazio, abbassano la pressione, stimolano l’ascolto.
Ogni tanto uso delle carte, oppure dei prompt scritti su oggetti che creo apposta nel mio laboratorio.

🛠️ Esercizi pratici
Lavoro molto con il fare. Sia con adulti che con ragazzi.
Quando costruisci, provi, tocchi, quello che impari rimane.
A volte porto materiali artigianali (stampa 3D, laser), altre volte basta un foglio, una dinamica ludica, un obiettivo condiviso.

📱 Tecnologia al servizio del gruppo
Ogni tanto uso strumenti digitali leggeri:

  • sondaggi in tempo reale;

  • lavagne virtuali per brainstorming;

  • raccolte di feedback online.

Servono a dare voce a tutti, anche a chi fatica a esporsi a voce.

Ascoltare sempre, migliorare sempre

Alla fine della sessione, non salto mai il momento di ascolto.
Può essere un giro di opinioni, una riflessione scritta, una semplice domanda:
“Cosa ti porti via da oggi?”

Raccogliere feedback serve. Ma solo se poi ci fai qualcosa.
Io li uso per ritarare le attività, cambiare ritmo, introdurre nuovi strumenti.
È così che ogni progetto migliora, un passo alla volta.

In sintesi

Non esiste la sessione perfetta.
Ma esiste un modo per progettarla bene:

  • ascoltando il gruppo;

  • scegliendo il momento giusto;

  • strutturando i contenuti con cura;

  • costruendo occasioni vere di partecipazione.

E quando tutto questo prende forma… il resto arriva da sé.